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“Posso usare le vostre pentole e posate in acciaio anche se sono allergico al nickel?”

“Gli articoli nickel free sono davvero anallergici e privi di nichel?”

“I miei alimenti vengono contaminati se cotti in pentole di acciaio contenenti nichel?”

Queste sono solo alcune delle domande più frequenti in merito all’argomento “Nickel free” e qui risponderemo a tutti i tuoi dubbi e perplessità in merito.

In commercio vengono utilizzate diverse tipologie di acciaio, che vengono classificate a seconda dei loro componenti e per questo hanno proprietà diverse. I prodotti per la cucina e per la tavola vengono realizzati per la maggior parte in acciaio inossidabile 18/10 o in acciaio 18/0 (18/c). Gli articoli che vengono classificati con la dicitura “nickel free” fanno riferimento all’acciaio di tipo 18/0, dove 0 indica la percentuale di nichel.

Partiamo specificando che l’acciaio inossidabile si ottiene sempre combinando fra loro ferro, carbonio e cromo, più eventuali altri elementi. Nell’acciaio inossidabile viene indicata la percentuale di cromo e nichel presenti nella lega attraverso la sigla di abituale uso commerciale 18/10 (AISI 304*): in cui 18 è la percentuale di cromo e 10 quella di nichel. Così come l’acciaio inox 18/8 contiene il 18% di Cromo e l’8% di Nickel.

Mentre l’acciaio 18/0 o 18/c (AISI 430*), indicato sui prodotti come nickel free, non ha nickel nella sua composizione di base (18% di Cromo e 0% di Nichel). La dicitura nickel free indica semplicemente che l’acciaio inossidabile utilizzato non prevede la presenza di nickel al suo interno. Tuttavia questo non garantisce l’assenza assoluta di tale materiale nell’acciaio: che in ogni caso risponde alla normativa europea EN10088-2, la quale prevede che nell’acciaio in questione a livello teorico non vi sia nichel, ma a livello pratico può esserci fino ad un massimo dell’0,03 %. Logicamente non esistono colate di acciaio perfette in senso assoluto, è normale che vi siano delle impurità e che a queste vengano posti dei limiti di norma. Per questo motivo se una persona presenta un’acuta allergia al nickel dovrebbe evitare l’uso di qualunque oggetto metallico se non raffinato e garantito a livello clinico.

Quindi l’acciaio inox 18/10 contiene nickel, mentre in linea teorica l’acciaio 18/0 non ne contiene, come abbiamo appena visto, ma prima di saltare a conclusioni affrettate ci sono alcune cose da specificare.

La legislazione italiana impone che, per essere idonei al contatto alimentare, tutti gli acciai inossidabili (sia l’acciaio 18/10 che quello 18/0) devono avere una migrazione massima inferiore a 0,1 parti per milione indifferentemente dalla quantità di nickel presente. Precisiamo che la sicurezza alimentare non è mai data solo dal contenuto/composizione della materia prima, ma da quanto esso viene ceduto agli alimenti.

Per tutti i soggetti fortemente allergici al nickel, consigliamo di chiedere il parere del proprio allergologo, magari condividendo le informazioni sopra riportate. Questo perché nella maggioranza dei casi coloro che sono allergici al nickel non hanno particolari problemi con l’acciaio inossidabile idoneo al contatto alimentare, visti i bassissimi livelli di migrazione concessi dalla legislazione. Tuttavia esistono diversi e specifici casi clinici, che devono essere analizzati con prudenza da chi è a conoscenza del quadro clinico del paziente, e che ha la competenza di dare delle indicazioni e pareri in merito.

 

Questi sono alcuni dei nostri articoli “nickel free”:

 

 

*In alcuni casi l’acciaio inox 18/10 potrai trovarlo indicato con la nomenclatura AISI 304, ed il 18/0 con AISI 430. Esso è un modo ufficiale e normato di classificare le diverse tipologie di acciaio, secondo lo standard americano statunitense. Ovvero non è un nome commerciale, ma identifica esattamente la tipologia di acciaio utilizzato. La sigla AISI (American Iron Steel Institute, l’ente specializzato) è seguita sempre da una cifra numerica a 3 cifre. Per le normative ufficiali italiane ed europee (EN 10088) è prevista invece un’altra nomenclatura: il 18/10 viene indicato con il numero 1.4301 o la dicitura “X5CrNi 18-10”; mentre il 18/0 è indicato con il numero 1.4016 o la dicitura “X6Cr 17”.